Cosa sono i certificati EUR1 / AT.R / EUR-MED.

I certificati EUR1, AT.R e EUR-MED sono documenti utilizzati nel commercio internazionale per attestare l’origine preferenziale delle merci. Si tratta di strumenti fondamentali per beneficiare di trattamenti doganali preferenziali previsti dagli accordi di libero scambio tra diversi paesi.

Il certificato EUR1 è uno dei documenti più conosciuti in Europa e serve per dimostrare l’origine delle merci tra i paesi che hanno stipulato accordi di libero scambio con l’Unione Europea. Quando le merci sono accompagnate da questo certificato, possono beneficiare di dazi ridotti o azzerati all’importazione, a seconda delle disposizioni previste dall’accordo specifico.

L’AT.R, invece, è un certificato di circolazione delle merci nell’ambito dell’Unione Doganale tra l’Unione Europea e la Turchia. Serve per garantire che le merci siano state prodotte o trasformate sia in Europa che in Turchia e possono circolare liberamente tra le due parti senza dazi doganali.

Il certificato EUR-MED, infine, ha una funzione simile all’EUR1 ma è specifico per i paesi del partenariato euromediterraneo. Questo partenariato comprende l’Unione Europea e diversi paesi del Mediterraneo, con l’obiettivo di promuovere la cooperazione economica e l’integrazione regionale.

L’uso corretto di questi documenti può portare a notevoli risparmi in termini di dazi e tasse all’importazione, favorendo così il commercio internazionale.

Quali sono le procedure per il rilascio dei certificati

Il rilascio dei certificati EUR1, AT.R e EUR-MED implica il rispetto di procedure specifiche che assicurano l’origine preferenziale delle merci. Questi documenti, essendo strumenti di facilitazione del commercio internazionale, richiedono accuratezza e attenzione durante il processo di richiesta e emissione.

EUR1:

Richiesta: questo modulo ha la funzione di attestare l’origine preferenziale delle merci, permettendo di usufruire di eventuali riduzioni o esenzioni dai dazi doganali. Quando un esportatore desidera ottenere tale certificazione, lui o un suo rappresentante legale devono intraprendere il primo passo fondamentale: la compilazione accurata del modulo EUR1. Questo documento, una volta compilato, deve essere presentato all’ente preposto nel paese di esportazione. Solitamente, l’ente in questione è l’Ufficio Doganale, ma in alcune circostanze potrebbe anche trattarsi di un’organizzazione specializzata nel commercio estero o in altre materie relative all’esportazione.

Verifica: una volta ricevuto il modulo, l’ente competente non lo approva automaticamente, ma intraprende un processo di verifica per assicurarsi della veridicità e dell’accuratezza delle informazioni fornite dall’esportatore. Questa fase è cruciale perché garantisce che le merci indicate nel modulo EUR1 soddisfino effettivamente i criteri di origine preferenziale. Se ci fossero inesattezze o dubbi, l’ente potrebbe richiedere ulteriori informazioni o documentazione all’esportatore, o potrebbe persino rifiutare la richiesta.

Rilascio: se l’ente competente determina che tutte le informazioni sono accurate e che le merci soddisfano i requisiti di origine preferenziale, si passa alla fase finale: il rilascio del certificato EUR1. Con questo documento, l’esportatore può procedere con la spedizione delle sue merci. È fondamentale che l’EUR1 sia allegato alla spedizione. Questo perché, una volta arrivato nel paese di destinazione, il certificato servirà a garantire che le merci ricevano il trattamento doganale preferenziale, facilitando così le operazioni di importazione e, potenzialmente, risparmiando sull’imposizione doganale.

AT.R:

Richiesta: L’AT.R è un altro documento fondamentale nel contesto delle operazioni commerciali, in particolare per le transazioni tra l’Unione Europea e la Turchia. Proprio come accade per il modulo EUR1, la procedura inizia con l’esportatore, o il suo rappresentante legale, che prende l’iniziativa di compilare accuratamente il modulo AT.R. Questa fase iniziale è cruciale poiché il modulo servirà come prova della conformità delle merci ai criteri stabiliti per il commercio. Una volta completata la compilazione, il documento deve essere presentato all’ente preposto nel paese di esportazione, che potrebbe variare a seconda delle normative nazionali.

Verifica: Una volta presentato il modulo, inizia la fase di verifica. L’ente competente esamina con attenzione il documento per assicurarsi che le merci in questione siano effettivamente prodotte o trasformate sia all’interno dell’Unione Europea che in Turchia. Questo controllo è fondamentale per garantire che le merci possano circolare liberamente tra le due nazioni senza incorrere in eventuali dazi doganali. Durante questa fase, potrebbero emergere domande o dubbi, e l’ente potrebbe chiedere ulteriori informazioni o chiarimenti all’esportatore per garantire una piena conformità.

Rilascio: Se l’ente competente è soddisfatto della verifica e ritiene che tutte le informazioni fornite siano accurate e conformi ai requisiti, procede con la fase finale, che è il rilascio del certificato AT.R. Questo certificato svolge un ruolo chiave nel facilitare la circolazione delle merci tra l’Unione Europea e la Turchia. Con l’AT.R correttamente allegato alla spedizione, l’esportatore ha la sicurezza che le sue merci potranno attraversare i confini senza subire dazi doganali, rendendo l’intero processo di commercio più fluido e vantaggioso per entrambe le parti coinvolte.

EUR-MED:

Richiesta: Il certificato EUR-MED è una componente chiave delle operazioni commerciali tra i paesi dell’Unione Europea e quelli del partenariato euromediterraneo. Questo documento, pur avendo similitudini con l’EUR1, è specificamente pensato per facilitare le transazioni commerciali in questa regione geografica particolare. Come primo passo, l’esportatore deve dedicarsi alla corretta compilazione del modulo EUR-MED. Questa fase richiede un’attenzione particolare per assicurare che tutte le informazioni siano fornite con precisione. Una volta compilato, il modulo deve essere presentato all’ente competente del paese di esportazione.

Verifica: Dopo la presentazione del modulo, inizia il processo di verifica. L’ente o l’autorità competente analizza con cura il documento per garantire che le merci descritte soddisfino effettivamente i criteri di origine stabiliti dal partenariato euromediterraneo. Questa verifica è essenziale per assicurare che le merci possano beneficiare dei vantaggi doganali previsti. Durante questa fase, potrebbero sorgere necessità di chiarimenti o ulteriori informazioni, che l’esportatore dovrà fornire tempestivamente.

Rilascio: Se la verifica conferma che le merci soddisfano i requisiti di origine preferenziale, l’ente competente procede con il rilascio del certificato EUR-MED. Questo certificato diventa una parte integrante della spedizione e deve essere allegato alle merci. La sua presenza garantisce che la spedizione riceva un trattamento preferenziale alle frontiere, facilitando così le operazioni commerciali tra le due regioni.

I certificati EUR1, AT.R ed EUR-MED rappresentano strumenti fondamentali nel panorama del commercio internazionale tra l’Unione Europea e diversi partner commerciali, sia all’interno che al di fuori dei suoi confini. Questi documenti, pur avendo specificità diverse in base alle aree geografiche e ai partenariati coinvolti, condividono una finalità comune: facilitare le operazioni di esportazione e importazione attraverso il riconoscimento dell’origine preferenziale delle merci, permettendo quindi di beneficiare di trattamenti doganali agevolati.

Read More
Norme europee sui trasporti su strada

L’importanza della sicurezza dei trasporti su strada

Il trasporto su strada ricopre un’importanza vitale per il commercio e la distribuzione delle merci, ma comporta anche rischi significativi che devono essere gestiti in modo adeguato. La sicurezza dei trasporti merci su strada riveste infatti un’importanza cruciale nella logistica e nell’economia di qualsiasi paese.

Mantenere elevati standard di sicurezza nei trasporti merci su strada è fondamentale per proteggere la vita degli autisti, degli addetti alla logistica e degli altri utenti della strada. Incidenti stradali che coinvolgono veicoli commerciali possono avere conseguenze catastrofiche, come perdite di vite umane, gravi danni materiali e impatti economici negativi. Pertanto, l’adozione di misure preventive e l’applicazione di norme di sicurezza rigorose sono indispensabili per ridurre il rischio di incidenti.

La sicurezza dei trasporti merci su strada può essere garantita attraverso diverse strategie, come la manutenzione regolare dei veicoli, il monitoraggio del carico, la formazione degli autisti sulle pratiche di guida sicura e l’implementazione di normative riguardanti i tempi di guida e riposo. Inoltre, è essenziale promuovere una cultura della sicurezza all’interno del settore dei trasporti merci, in cui l’attenzione alla sicurezza sia prioritaria e dove vengano condivise le migliori pratiche per prevenire gli incidenti.

È necessaria una cooperazione tra le autorità di regolamentazione, le aziende di trasporto e gli autisti al fine di adottare le misure necessarie per ridurre i rischi associati al trasporto merci su strada.

Le norme europee

Il rispetto delle norme contribuisce a creare un ambiente di guida sicuro, ma quali sono nello specifico le nuove norme europee e chi comprendono?

Stato tecnico dei veicoli: comprende tre direttive, ovvero la direttiva 2014/45/UE relativa ai controlli tecnici periodici, la direttiva 2014/47/UE relativa ai controlli tecnici su strada dei veicoli commerciali e la direttiva 2014/46/UE relativa ai documenti di immatricolazione dei veicoli.

  • La direttiva 2003/20/CE impone l’uso obbligatorio di cinture di sicurezza e sistemi di ritenuta per bambini su autobus e pullman leggeri, ad eccezione del trasporto locale nelle zone urbane.
  • La direttiva 92/6/CEE impone l’installazione di limitatori di velocità su veicoli con peso superiore a 3,5 tonnellate. La direttiva 2002/85/CE estende tale obbligo a veicoli per il trasporto di merci e passeggeri, nonché a veicoli con peso tra 3,5 e 12 tonnellate e più di otto posti a sedere, escludendo il conducente.
  • Il regolamento (CE) n. 78/2009 stabilisce prescrizioni per sistemi di protezione frontale dei veicoli a motore per proteggere pedoni e altri utenti vulnerabili. Non impone le stesse prescrizioni per tecnologie che evitano collisioni con ciclisti e pedoni, ma richiede l’installazione di dispositivi di assistenza alla frenata (BAS) omologati.
  • Le direttive 2003/97/CE e 2007/38/CE impongono l’installazione di specchi retrovisori “anti angolo cieco” su nuovi veicoli pesanti e estendono tale requisito anche ai veicoli pesanti già in circolazione.

Trasporto di merci pericolose: la direttiva 94/55/CE ha esteso le regole dell’ADR al trasporto nazionale di merci pericolose. Successivamente, è stata sostituita dalla direttiva 2008/68/CE, che stabilisce un regime comune per il trasporto interno di merci pericolose nell’UE tramite strada, ferrovia e via navigabile interna. La direttiva 2012/45/UE ha aggiornato il contenuto della direttiva 2008/68/CE, seguendo l’ultima versione dell’ADR che viene aggiornata ogni due anni. Infine, l’ADR è stato modificato dalla decisione 2018/1485/UE del Consiglio.

Sistemi di trasporto intelligenti (ITS) e iniziativa «eSafety»: l’obiettivo nel trasporto su strada è garantire la diffusione coordinata di Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS) interoperabili nell’UE. Gli ITS includono dispositivi come l’adattamento automatico della velocità, il mantenimento della corsia, i sistemi di segnalazione di collisione e gli allarmi di emergenza automatici. L’eSafety Forum è una piattaforma comune per promuovere e monitorare la sicurezza stradale, incoraggiando l’adesione alle raccomandazioni e promuovendo l’uso dei sistemi di sicurezza dei veicoli.

Sicurezza dell’infrastruttura stradale: stabilisce norme di sicurezza obbligatorie per le gallerie della rete stradale transeuropea. Si applica alle gallerie con una lunghezza superiore a 500 metri in uso, in costruzione o in fase di progettazione. L’obiettivo della direttiva 2008/96/CE è garantire che la sicurezza stradale sia considerata in tutte le fasi di costruzione, gestione o modifiche significative della rete stradale, attraverso la valutazione dell’impatto sulla sicurezza.

Statistica e prevenzione degli incidenti causati dalla guida in stato di ebbrezza: Nel contesto della politica dell’UE per migliorare il comportamento alla guida, la Commissione richiede agli Stati membri di effettuare controlli casuali con l’uso dell’etilometro e ha stabilito limiti massimi consentiti di alcol nel sangue. La guida sotto l’effetto dell’alcol è soggetta a controlli casuali tramite l’uso dell’etilometro.

Repressione transfrontaliera delle infrazioni alla sicurezza stradale: L’obiettivo è porre fine all’anonimato dei conducenti non residenti che commettono infrazioni al codice della strada in uno Stato membro diverso da quello in cui il veicolo è stato registrato. Gli Stati membri possono accedere ai dati di immatricolazione dei veicoli grazie a uno scambio di informazioni tra i punti di contatto nazionali. Spetta allo Stato membro in cui è stata commessa l’infrazione decidere se intraprendere azioni legali o meno.

L’obiettivo delle nuove norme

L’obiettivo principale delle normative è migliorare la sicurezza stradale per tutti gli utenti, prepararsi all’adozione di veicoli a emissioni zero e realizzare l’ambizione dell’UE di raggiungere “zero vittime” sulle strade entro il 2050.

Le misure specifiche includono un’implementazione più efficace delle decisioni di revoca della patente in tutta l’UE, un miglior scambio di informazioni sulle infrazioni stradali tra i paesi e l’aggiornamento delle norme sulle patenti di guida.

Scegli per i tuoi trasporti un partner affidabile: BC Logistic si impegna in prima linea nel rispettare tutte le normative vigenti e nel promuovere la sicurezza sia per gli addetti ai lavori che per chi viaggia su strada.

Read More
Trasporto merci dalla Gran Bretagna all’UE

Il trasporto merci dalla Gran Bretagna all’UE dopo la Brexit

Il trasporto merci internazionale è fondamentale per l’economia globale: facilita lo scambio di beni e servizi tra i Paesi, promuove lo sviluppo economico e permette alle imprese di accedere a nuovi mercati ampliando la propria base clienti a livello globale. Inoltre, questo settore crea posti di lavoro e stimola l’innovazione tecnologica.

Tuttavia, presenta sfide come la sicurezza delle merci e la gestione delle dogane, proprio per questo la collaborazione tra i Paesi è cruciale per affrontare queste sfide e promuovere uno sviluppo sostenibile del trasporto merci internazionale.

Dopo la Brexit, ovvero l’uscita volontaria del Regno Unito dall’Unione Europea avvenuta il 31 gennaio 2020 dopo che la maggioranza degli elettori britannici ha votato a favore, si è verificato un impatto significativo sul commercio, sugli investimenti e su altri aspetti delle relazioni tra il Regno Unito e l’UE, uno fra tutti: i trasporti.

Autotrasporto UE/UK, le nuove regolee

Dopo la Brexit, sono stati introdotti diversi cambiamenti nella normativa per i trasporti su strada tra il Regno Unito e l’Unione Europea. Alcuni dei principali cambiamenti includono:

  • Certificati di autorizzazione per l’accesso al mercato: le imprese di trasporto del Regno Unito devono ora ottenere certificati di autorizzazione per operare nel territorio dell’UE e viceversa. Ciò implica la necessità di aderire a determinati requisiti e procedure, compresa la registrazione presso gli enti di regolamentazione nazionali o regionali.
  • Documentazione doganale e dichiarazioni di import/export, che include la compilazione di dichiarazioni doganali, documenti di origine e dichiarazioni di sicurezza.
  • Controllo delle merci alle frontiere: ciò significa che i trasportatori d’ora in poi devono affrontare procedure di controllo più rigorose, come la verifica dei documenti e la dichiarazione di merci e, in alcuni casi, ispezioni fisiche.
  • Regole sui visti e la mobilità dei conducenti, tra cui l’obbligo di ottenere un visto o un’autorizzazione specifica per lavorare come autista nel Paese di destinazione.
  • Normative sulle dimensioni e il peso dei veicoli, che potrebbe influire sulla conformità dei veicoli e richiedere adattamenti o modifiche per soddisfare le specifiche richieste nei rispettivi territori.

Gli autisti che operano tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea devono ottenere una licenza di trasporto internazionale e le aziende devono designare un rappresentante fisico nell’UE per svolgere attività di trasporto merci. Ma cosa vuol dire? Significa che le aziende che desiderano svolgere attività di trasporto merci tra il Regno Unito e l’UE devono designare una figura nell’UE, che può essere un’entità legale o una persona con sede nell’UE, che agisce come punto di contatto per le autorità competenti e si assume la responsabilità legale per le attività di trasporto svolte dall’azienda.

Effetti sui costi di trasporto

Tutte queste modifiche hanno comportato un aumento della burocrazia e dei costi per le aziende coinvolte nel trasporto merci transfrontaliero. Le imprese, infatti, hanno dovuto adattare le loro procedure e le loro risorse per conformarsi alle nuove normative e garantire una consegna senza intoppi delle merci. Ma quali sono state le altre conseguenze?

  • Costi doganali: le aziende si trovano ad affrontare costi aggiuntivi legati alle tariffe doganali e alle formalità amministrative. Questi costi possono includere dazi doganali, tasse di importazione e oneri doganali.
  • Procedure burocratiche: le nuove procedure doganali richiedono alle aziende di dedicare più tempo e risorse all’adempimento delle formalità amministrative, comportando un aumento dei tempi di transito.
  • Tempi di consegna più lunghi: le merci possono rimanere bloccate durante i controlli e le ispezioni, causando ritardi nelle consegne.
  • Maggiori costi di logistica: le aziende potrebbero affrontare costi logistici aggiuntivi dovuti alla necessità di adeguarsi alle nuove normative e di organizzare il trasporto internazionale in modo più complesso.

Ma ad ogni problema è stata trovata, per quanto possibile, una soluzione:

  • Pianificazione anticipata: ciò consente alle aziende di evitare ritardi e di rispettare le scadenze di consegna.
  • Approfondimento della conoscenza normativa, attraverso una formazione interna o esterna con il coinvolgimento di consulenti o esperti in materia.
  • Utilizzo di servizi di logistica specializzati, ovvero le aziende che hanno familiarità con le nuove regole e possono fornire assistenza nella gestione delle formalità doganali.
  • Accordi commerciali preferenziali, riducendo o eliminando alcune tariffe doganali o semplificando le procedure di import/export.

Le aziende possono affrontare le conseguenze sulla spedizione e sui costi derivanti dalla Brexit adottando una combinazione di strategie, tra cui una valutazione delle catene di approvvigionamento, l’aggiornamento dei processi interni, la ricerca di partnership e l’adattamento alle nuove normative. La flessibilità e l’adattabilità sono fondamentali per affrontare le sfide post-Brexit mantenendo l’efficienza precedente. Il tuo business si focalizza principalmente in Gran Bretagna? Rivolgiti a un partneraffidabile come BC Logistic per trasportare la merce in modo rapido, sicuro e nel pieno rispetto delle normative più aggiornate.

Read More